Loop mentale: come uscire dalla trappola della ruota del  criceto

Data di pubblicazione: 6 Aprile 2024

Trappola della ruota del criceto

Se sei mio coetaneo, ricorderai sicuramente la ballata di Fantozzi.

 

“Sveglia e caffè

Barba e bidé

Presto che perdo il tram.

Se il cartellino

Non timbrerò…”

 

Quanto ho riso ascoltando quella canzoncina mentre guardavo Paolo Villaggio inscenare la giornata tipo dell’impiegato medio e scommetto che neanche tu sei riuscito a leggere queste parole senza canticchiarla.

Crescendo però quelle stesse immagini, parole e musica, hanno trasformato la mia risata in un sorriso amaro. Solo con il trascorrere del tempo mi sono effettivamente resa conto di quanto fosse geniale quella rappresentazione che è riuscita a fotografare, seppur con un filtro di leggerezza e comicità, una situazione che accomuna gran parte della popolazione, al di là dei confini geografici e della tipologia di mansione svolta.

Il personaggio di Fantozzi, è diventato un simbolo della vita dell’impiegato medio, un personaggio in tutti si possono riconoscere in qualche modo e che riflette le sfide e le frustrazioni quotidiane.

La vita di Fantozzi è una serie di imprevisti e difficoltà, sia sul posto di lavoro che a casa. È un impiegato servile nei confronti dei suoi superiori e ignorato dai propri colleghi. È sposato con una donna che si è ormai arresa alla vita ed è padre di una figlia a dir poco problematica.

A questo punto, ti starai domandando come mai sto parlando di questo personaggio e, diciamoci la verità, avresti anche ragione.

Il fatto è che, se ripenso alla me di qualche anno fa, quella donna tutta dovere e mai piacere, quella donna sempre pronta a fare l’impossibile per portare a termine ogni cosa ci si aspettasse da lei, rivedo nella mia mente esattamente le stesse azioni, le stesse espressioni, le stesse emozioni di quella ballata.

Ero stata fagocitata dal mio ruolo sociale e imprigionata in un loop mentale che mi portava a ripetere ossessivamente le stesse azioni in cerca di una perfezione che continuava a sfuggirmi di mano, come fosse sabbia fra le dita.

 

Se solo ci penso, mi torna in mente tutta la frustrazione, l’ansia e la delusione che provavo, l’odore della paura costante di rivelami una delusione agli occhi degli altri, proprio come mi sentivo ogni volta che mi guardavo allo specchio.

La “trappola della ruota del criceto”: cos’è?

Ebbene sì, all’epoca ancora non lo sapevo, ma anche io ero finita nella “trappola della ruota del criceto”, e, se stai leggendo ancora, significa che probabilmente ci sei incappato anche tu.

Ammettiamolo, si tratta di una trappola subdola. Ti accorgi di esserci finito dentro solo quando ti rendi conto che hai sprecato anni di tempo ed energie per non esserti mosso di un solo millimetro in direzione dei tuoi obiettivi. Ti senti sfinito e sul punto di crollare, schiacciato dalla mole di lavoro che ogni giorno ti porti in spalla, eppure ti accorgi di non essere neanche vicino alla posizione lavorativa e personale che tanto desideravi; che, pur ammazzandoti di lavoro, i soldi continuano a non bastare per risolvere i tuoi problemi finanziari. Ovviamente ti senti irritabile, ansioso e insoddisfatto e, per quanto ci provi, non riesci proprio a sentirti meglio.

Come inevitabile conseguenza, sia il tuo rapporto di coppia, che il tuo modo di relazionarti agli altri, ne risente. Sai quanti matrimoni arrivano al capolinea per questo?

Tranquillo, come già ti ho detto, so bene cosa stai provando in questo momento e quindi voglio subito darti una buona notizia: se sono qui a parlarne con te, significa che è possibile uscirne!

Dato che non si tratta di un’operazione semplice, la prima cosa che dovresti chiederti è se hai raggiunto veramente il colmo. Solo nel momento in cui ti renderai conto che dire basta è l’unica opzione possibile, troverai, infatti, la forza per rimetterti in gioco e affrontare le tue paure.

In altre parole, quando sentirai di aver toccato il fondo, saprai che non avrai più nulla da perdere. Da quel momento in poi smetterai di avere paura delle conseguenze delle tue azioni e inizierai a compiere mirabolanti imprese.

Dovrai sentirti pronto a rimettere in discussione tutto ciò che credi di sapere su te stesso e sul mondo. Dovrai imparare a conoscerti ed accettarti veramente. Dovrai esplorare gli angoli più bui del tuo essere per renderti conto che la tua anima è molto più sconfinata di quanto pensi e che le strade percorribili sono tutte quelle che riesci ad immaginare e anche di più.

Dovrai imparare ad essere una persona completamente nuova, poiché, pensaci, è da folli continuare a sperare in un risultato diverso continuando a compiere sempre le stesse azioni.

Ma quindi, cosa si deve fare per uscire dalla ruota del criceto?

Uscirne è facile, se sai come farlo

La risposta è semplicemente disarmante: devi fermare un attimo la tua corsa e decidere di cambiare direzione.

Smetti di ostinarti, come l’asino che cammina sperando di acciuffare la carota. Inizia un viaggio interiore alla scoperta dei tuoi veri desideri e obiettivi, compi il primo passo alla scoperta di te stesso.

Fallo, agisci adesso, perché, anche se forse non è questo il miglior momento, è sicuramente il secondo miglior momento in cui farlo.

Partiamo con il dire che ci hanno sempre insegnato a ragionare in modo verticale. Scegliamo un obiettivo e teniamo gli occhi puntati sulla meta tutto il tempo. Sicuramente, restare focalizzati velocizza l’ottenimento del risultato, ma è anche vero che, guardando sempre dritto davanti a sé, si perde la visione periferica.

Spesso sento dire affermazioni del tipo: “Perché capitano tutte a me?”, “Nella vita ci vuole fortuna e io non ne ho!”, oppure “Se solo mi si presentasse l’opportunità…”

La verità è che incontriamo nuove occasioni tutti i giorni, ma spesso, siamo talmente presi da ciò che stiamo facendo al momento, da non accorgercene neanche.

Ho scoperto che per uscire da situazioni stagnanti, avere una prospettiva orizzontale è il modo migliore, e anche il più veloce, per aggirare l’ostacolo e proseguire oltre.

L'importanza dello sviluppare la visione orizzontale

L’universo interiore di ciascuno di noi è suddivisibile in quattro grandi macro-aree:

  1. la sfera mentale ed emozionale;
  2. la sfera del benessere psico-fisico;
  3. la sfera relazionale ed amorosa;
  4. la sfera professionale e finanziaria.

 

Tutto ciò che accade all’interno di una di queste aree ha ripercussioni, talvolta anche pesanti, sulle altre. Questo succede indipendentemente dalla nostra volontà, poiché ciascuno di questi aspetti è ugualmente importante per lo sviluppo armonioso dell’individuo.

Culturalmente siamo invece abituati a raggiungere una serie di obiettivi di vita riguardanti le varie sfere, in ordine quasi cronologico. Diventi un ragazzo o una ragazza, scegli una professione, porti a termine gli studi oppure inizi a fare esperienza lavorativa, ti cerchi un lavoro che ti permetta di fare progetti per il futuro, ti diverti a fare baldoria con gli amici fino a quando non trovi la tua anima gemella, ti sposi, metti su famiglia e infine resti in uno stato d’ibernazione mentale per il resto dei tuoi giorni ripetendo pressappoco le stesse azioni all’infinito. Questo è l’esempio principe di ragionamento verticale: una sequenza rigida di tappe, quasi come se si trattasse di salire una rampa di scale.

Dimmi la verità, anche tu ti sei rivisto in questa descrizione, vero?

Io l’ho fatto ed è stato traumatico essermene resa conto. Anche perché, diciamocela tutta, ciascuno è convinto di saperne sempre un po’ di più rispetto agli altri. Questo è uno dei bias cognitivi – ovvero un pregiudizio mentale inconscio – più frequenti ed anche io ammetto di esserne stata vittima. Accorgersi di non essere riuscita a realizzare nulla di speciale, è stato un rospo bello grosso da dover mandare giù.

Dopo un primo momento di panico, ho realizzato che dovevo fare qualcosa per allentare la stretta allo stomaco e ricominciare a respirare.

Ho iniziato ad avvicinarmi alle tematiche della crescita personale e al campo del mindset in cerca di risposte alle mie domande. Ho macinato libri su libri, ho ascoltato lezioni e conferenze delle maggiori autorità in materia e poi ho deciso di ascoltare anche altri, magari molto meno noti, ma che avevano tanto valore da condividere.

Non lo sapevo ancora, ma questo mi ha permesso di fermare un attimo la mia corsa e di rendermi conto che avrei potuto uscire dalla ruota del criceto semplicemente compiendo qualche passetto laterale.

Il primo di questi è stato quello di riuscire ad avere una maggiore consapevolezza di me, poiché tutto ciò che ci accade nella vita di un individuo non è altro che il riflesso di ciò che prova.

Conosci te stesso

Sembra assurdo, ma molte persone vivono senza conoscersi mai. Scelgono la via della negazione; ignorano o evitano deliberatamente i problemi, i conflitti interiori e le proprie paure e debolezze. Credono in questo modo che la soluzione si presenterà da sola e quindi non intervengono. Di conseguenza, sviluppano comportamenti autodistruttivi, poiché si sentono intrappolati nelle loro vite e iniziano a credere fermamente che non saranno mai felici.

Purtroppo, anche se è una delle cose più difficili da fare, è essenziale guardarsi dentro. Conoscere se stessi, le proprie debolezze, paure, insicurezze, ma anche essere consapevoli dei punti di forza, abilità e inclinazioni, sono gli elementi necessari per costruire le basi di tutto il lavoro che andrai a fare su te stesso da questo momento in poi.

 

Sono diverse le domande che dovresti porti e alle quali consiglio di rispondere per iscritto, proprio per evitare l’insorgere dei meccanismi di rimozione e autosabotarsi inconsciamente in futuro. Quando infatti si mette un pensiero su carta, lo si rende immediatamente reale, quasi tangibile. Allo stesso modo, quando si arriva a scrivere un obiettivo, lo si rende vincolante, una specie di promessa fatta a se stessi, quindi sarà più facile riservargli la giusta attenzione al momento opportuno.

Fai un’istantanea della tua situazione attuale

Analizza ciascuna sfera e cerca di comprendere, per ciascuna di esse, quale sia la condizione di partenza e quali siano le situazioni desiderate.

In questa fase è importante mettere da parte qualsiasi tipo di giudizio, poiché stiamo ricercando la verità. Il giudizio, per sua natura, esprime un’opinione sulle qualità, sul valore o sul merito di una cosa o di una persona. Questa opinione è frutto, a sua volta, di esperienze e conoscenze pregresse e dunque del tutto arbitraria.

Una stessa situazione può, ad esempio, essere giudicata in modo del tutto differente da persona a persona. Pensa alla metafora del bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto. Ciascuno lo percepirà pieno o vuoto in base alla propria visione ed esperienza, ma la realtà è che si tratta sempre e comunque solo di un bicchiere contenente liquido per la metà della sua capienza e questo e un fatto incontrovertibile.

L’essere umano, una volta entrato nell’età adulta, ha la brutta abitudine di possedere un giudizio su tutto ciò che lo circonda. In realtà però, visto che questo precede e non segue l’azione, di fatto affida deliberatamente ogni scelta al pregiudizio. È proprio da questo tipo di atteggiamento inconscio che nascono i bias cognitivi.

Se tutto è andato come previsto, in questo momento dovresti sentire risuonare nella tua testa ogni tipo di campanello d’allarme esistente.

 

Hai iniziato a leggere questo articolo perché eri confuso e adesso ti ritrovi, se possibile, anche peggio di prima, poiché potresti sentirti addirittura disorientato. Improvvisamente ti sei reso conto di quanto fragile sia il tuo equilibrio interiore e che il tuo senso d’insoddisfazione è molto, ma molto, più profondo di quanto credessi. Ti sorprendi a pensare in continuazione: questo non va bene, quello non dovrebbe essere così. Insomma, vorresti solo poter radere al suolo qualunque cosa.

In tutto questo caos, probabilmente una sola parola riesce ad emergere tra il brusio di mille pensieri e la senti ripetutamente, come un mantra: Basta!

Che ne pensi? Ci sono andata vicino?

 

Se ti rivedi, almeno in parte, in questa descrizione, gioisci, perché significa che sei sulla strada giusta.

Assumiti la responsabilità delle tue scelte

Per riuscire ad effettuare i cambiamenti di cui necessiti, avrai bisogno di motivazioni fortissime, decisamente più forti di qualunque altra scusa.

“Prima di partire per un lungo viaggio, porta con te la voglia di non tornare più!” cit. Irene Grandi

Come suggerisce Irene Grandi, la prima cosa che dovresti decidere di portare con te nel viaggio verso il cambiamento è proprio la voglia di non tornare più sui tuoi passi. Troppo spesso si intraprendono imprese personali in cui si riversa tutto il proprio impegno e fatica, ma che poi restano incompiute a causa della paura del fallimento. Quando accade, il rimpianto di non essere riusciti ad abbandonare la strada vecchia per la nuova, diventa un fardello pesante da portare con sé,
poiché si traduce in occasioni irrimediabilmente perse.

Queste persone trascorrono il loro tempo a continuare ad immaginare come sarebbe stata diversa la loro vita, se solo le cose fossero andate diversamente, se si fosse verificata quella specifica condizione, se le situazioni non fossero state così avverse. Insomma, continuano a dare la colpa a tutto e a tutti, tranne che a se stessi. Mai, neanche una volta, li sentirai dire: ho sbagliato, perché ho avuto paura, sono stato io a fare un passo indietro, ecc.

Continueranno a lamentarsi ad oltranza, ma non avranno mai il coraggio di lasciare la propria zona di comfort per mettersi in gioco. L’idea del fallimento non è contemplata; queste persone che si autodefiniscono come personalità con un profilo a basso rischio – non si metteranno mai davvero in gioco, se non sono sicure degli esiti. Ecco tanti piccoli criceti intenti a correre ciascuno sulla propria ruota illudendosi di poter arrivare primi in una gara che in realtà non avrà mai davvero inizio. 

Ad una prima analisi, questo atteggiamento così conservativo, potrebbe sembrare ammirevole, eppure porta con sé una serie di aspetti negativi tutt’altro che trascurabili. Innanzitutto, anche decidere che nulla va cambiato è comunque una presa di posizione. Scegliere di non scegliere porta a delle conseguenze e, queste, avranno effetto su di loro, come nel caso del rimpianto, ad esempio.

 

Continuare a pensare a ciò che è stato, li fa vivere costantemente nel passato, ma, visto che questo è già stato scritto, rivivono solo un loop infernale dei medesimi scenari, finendo per essere semplici spettatori delle loro stesse vite.

Infine, non assumersi la responsabilità delle proprie scelte, non li assolve dal doverne subire comunque le conseguenze, quindi è un atteggiamento, non solo inutile, ma insensatamente deleterio. Tutto ciò che accade nella nostra vita è una nostra responsabilità, nostra e di nessun altro!

 

La gente è troppo concentrata sulle proprie vite per poter creare deliberatamente supporto o danno a qualcun altro, senza che neanche gli venga chiesto. Non sei vittima di nessuna congiura da parte del mondo. Quindi, per quanto possa essere spaventoso, la responsabilità dell’esito di un’azione, in ultima istanza ricade esclusivamente su di te.

Lascia andare il passato

A questo punto la domanda che sorge spontanea è: cosa fare?

L’azione più amorevole e responsabile che tu possa fare nei confronti di te stesso è quella di lasciare andare il passato, smettere di preoccuparti del futuro e iniziare a capire che l’unico momento davvero importante è il presente. Vedi, come ti ho già detto, il passato ormai è andato e non potrai mai riuscire a cambiarlo, mentre il futuro non è ancora stato scritto, quindi non ha senso sprecare le proprie energie a preoccuparsi per qualcosa che potrebbe anche non verificarsi mai.
L’unico momento in cui riusciamo ad essere veramente i creatori del nostro destino è adesso, il qui e ora.

Per quanto la tua situazione dovesse sembrarti disperata, attualmente è esattamente questa. Smetti quindi di arrovellarti il cervello pensando a cosa sarebbe successo se ti fossi comportato in un modo, piuttosto che in un altro, se avessi operato una scelta diversa, se avessi avuto l’aiuto o il sostegno di qualcuno.

Gli avvenimenti si sono consumati ed esauriti in un certo modo e pensare a come sarebbe stato “se solo…” è una perdita ulteriore di tempo, poiché equivale a sognare ad occhi aperti scenari alternativi che sappiamo non si potranno mai avverare.

Costruisci un nuovo sistema di abitudini

Una volta che avrai abbracciato la tua attuale condizione, allora sarai davvero libero di iniziare a ragionare su quali azioni concrete puoi fare per migliorare ciò che pensi vada migliorato e cambiare completamente il resto. Lo dovrai fare con piccole azioni mirate, con nuove abitudini portate avanti per un tempo sufficientemente lungo da creare effetti concreti nella tua vita.

Una legge naturale, infatti, è quella della causa-effetto. Ogni giorno ci accadono delle cose, le quali procurano degli effetti nella nostra vita e producono delle reazioni da parte nostra che, a loro volta, divengono la causa di nuovi eventi. Questo circolo vizioso si ripete all’infinito e spesso vi si cade vittima inconsapevolmente. È proprio a causa di questo che ci siamo ritrovati nella trappola della ruota del criceto.

Bene, quello che dovrai fare da questo momento in poi, sarà trovare il modo per causare gli eventi che produrranno nella tua vita esattamente gli effetti desiderati. In questo modo, diverrai il creatore consapevole del tuo futuro. Non avrai più bisogno di preoccuparti di ciò che potrebbe accaderti, poiché quello che avrà importanza sarà solo riuscire a vivere pienamente il presente. 

In conclusione, ecco svelati gli undici passi per uscire dalla "trappola della ruota del criceto"

Se hai letto fino a questo punto, hai già tutto ciò che serve per riuscire nell’intento. Lasciami però elencare i punti salienti del discorso, in modo da fornirti una sorta di vademecum da consultare ogni qual volta ti sembrerà di perdere il controllo della tua vita.

Ricapitolando, per riuscire ad uscire dalla trappola della ruota del criceto dovrai:

  1. fermare un attimo la tua corsa e decidere di cambiare direzione;
  2. sviluppa una prospettiva orizzontale, oltre a quella verticale;
  3. impara a riconoscere e cogliere le opportunità che ti si presentano ogni giorno;
  4. sviluppa una maggiore consapevolezza di te;
  5. fai un’istantanea della tua situazione attuale;
  6. impara a sospendere il giudizio e soprattutto il pregiudizio;
  7. assumiti la responsabilità delle tue scelte;
  8. lascia andare il passato;
  9. ricorda che l’unico momento davvero importante è il qui e ora;
  10. allenati a portare avanti piccole azioni mirate per un tempo sufficientemente lungo, tanto da diventare nuove abitudini;
  11. diventa il creatore consapevole del tuo futuro.

Congratulazioni! Sei ufficialmente fuori dalla tua ruota. Adesso sei libero di andare ovunque tu voglia!

 

Il tuo futuro, a questo punto, diverrà nient’altro che “tempo di raccolta” dei buoni frutti che stai seminando proprio adesso, anche solo leggendo questo articolo.

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